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Papa Francesco incontra il gruppo AIDO della Sardegna

Gesto gratuito di responsabilità sociale

La donazione di organi «risponde a una necessità sociale» e va considerata perciò un gesto «nobile e meritorio», a patto tuttavia che resti «un atto gratuito non retribuito», per evitare «ogni forma di mercificazione del corpo o di una sua parte». Lo ha detto il Papa ai volontari dell’Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (Aido), ricevuti in udienza nella mattina di sabato 13 aprile, nella Sala Clementina. Secondo Francesco, «la donazione significa guardare e andare oltre sé stessi, oltre i bisogni individuali e aprirsi con generosità verso un bene più ampio». In questa prospettiva, ha sottolineato, «si pone non solo come atto di responsabilità sociale, bensì quale espressione della fraternità universale che lega tra loro tutti gli uomini e le donne». È importante perciò «promuovere una cultura della donazione» che, attraverso l’informazione, la sensibilizzazione e l’impegno, «favorisca questa offerta di una parte del proprio corpo, senza rischio o conseguenze sproporzionate, nella donazione da vivente, e di tutti gli organi dopo la propria morte».

Leggi il discorso integrale di Papa Francesco
Il video dell’udienza con Papa Francesco

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Sport e Solidarietà

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Una scelta in Comune

“Una scelta in Comune”. È il progetto dell’Aido (Associazione donatori di organi) che rappresenta una vera e propria rivoluzione e che Antonio Dessanti, presidente del gruppo intercomunale Sassari-Ittiri, nel quale confluiscono ben 18 Comuni, ha illustrato, nel corso di una conferenza stampa, tenutasi ieri nell’aula consiliare del Comune di Ittiri. «Fino a ieri – ha ricordato Dessanti – il prelievo degli organi, da soggetto morto, era subordinato alla volontà dichiarata e quindi registrata nelle forme previste dalla legge, o alla dichiarazione dei familiari, mentre oggi, nei Comuni che aderiscono all’iniziativa, è possibile, all’atto del rinnovo della carta d’identità, dichiarare la volontà di cedere o meno i propri organi. Al riguardo, trattandosi di materia particolarmente delicata, sono stati formati due addetti dell’ufficio anagrafe del Comune che, nel rispetto di un rigido protocollo, informeranno i cittadini sulla possibilità di diventare donatori di organi». Dessanti, che era accompagnato dal segretario dell’associazione, Salvatore Lai, ha voluto ringraziare il sindaco di Ittiri Antonio Sau per la sensibilità dimostrata attraverso l’adesione all’iniziativa e per la concessione di una sede, ricavata nell’ex istituto di agraria di via Togliatti.

Da parte sua il primo cittadino ha voluto lanciare un forte messaggio ai propri concittadini sottoscrivendo la prima carta d’identità, la sua, con la dichiarazione di donare i propri organi. Sau ha, quindi, posto l’accento sull’importanza di donare: «Da oggi ogni cittadino ittirese che si presenta a rinnovare la propria carta d’identità potrà scegliere tra donare i propri organi oppure no».

Fonte: La Nuova Sardegna del 03/10/2015 – Vincenzo Masia

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